BRUNELLA ROSSI
Agosto 19, 2008
Brunella Rossi nasce a Genova nel 1957. Dal 1991 vive e lavora a Milano. Dopo un iniziale percorso autodidattico, affina la sua tecnica grazie all’insegnamento della pittrice Tata Ferrero. È influenzata dalla nuova corrente artistica ligure (Rocca, Sturla, Zappettini), ma è la conoscenza con lo scultore Ferraris ad accendere la scintilla che porterà l’artista ad abbandonare progressivamente la tradizionale tecnica pittorica in favore di una forma stilistica che intende trasferire sulla tela la forza espressiva della materia.
Il bisogno di superare l’inconsistente matericità dell’acquerello o della tempera spinge Brunella Rossi a rendere le superfici pittoriche sempre più scabre e mosse, sperimentando l’applicazione sulle sue tele dei materiali più diversi (sabbie, vetro, polveri di marmo). La sua pittura diventa sempre più libera ed informale, ma non per questo meno rigorosa nel suo saper manipolare sapientemente quel materiale per sua natura così indisciplinato che è la sabbia. Le sue Arenarie hanno praticamente sostituito i colori dei “tubetti” in una grande tavolozza naturale dalle incredibili varianti tonali e le sue composizioni sono, in fondo, delle liriche dedicate alla grande Madre Terra, eseguite solo con ciò che la terra stessa le dona. La sua capacità di stabilire un rapporto di intimità con la materia costituisce tutt’ora la sua più sentita ed evidente peculiarità d’artista.
Brunella Rossi è socia del Museo della Permanente di Milano
Hanno scritto di Brunella Rossi :
“Sensazioni, passioni e cromatismi in un’evoluzione in cui la città di origine, Genova, deve avere avuto senz’altro una posizione dominante.
Brunella li ha assorbiti, sedimentati, miscelati, ma soprattutto li ha rivisti con la voce del cuore e ci si è lasciata trascinare iniziando ad esprimere tutta la turbolenza del suo intenso “io” con ricerche formali, linee, quadrature, quasi un desiderio di comporre in modo ordinato il suo intimo furore.
Dalle linee sono nati accostamenti cromatici armonici, poi le linee si sono ammorbidite, gli orizzonti si sono allargati, gli “infiniti” si sono espansi favoriti anche dalle materie usate: sabbie di paesi lontani dalle tonalità più impensabili, spesso in rilievo che concedono allo sguardo di chi osserva suggestioni avvolgenti e curiosità mai appagate.
Così nell’opera di Brunella si può parlare di bassorilievi materici che ispirano sentimenti, gli stessi che l’autrice ha provato e prova ogni volte che si appresta a creare un nuovo quadro.”
Anna Bassi (giornalista)
“Distese di sabbia, dolci confini”
Molte volte mi capita di immaginare un viaggio e, se penso al deserto, è più facile: in poco tempo vedo il colore ocra caldo della sabbia e un po’ di vento che trasforma le piccole e fragili dune.
Così è lei, Brunella: fragile, ma nello stesso tempo tanto forte che le sue tele diventano sculture rettangolari, quadrate, che non si possono dimenticare, che si stampano nella memoria come superfici di sabbia fissa, e poi si segue l’azzurro di quelle linee che lei imprime sottilmente e ci si trova fuori da tutto, spaesati… e si capisce che è arte.
Tata Ferrero
“Ancestrali memorie e spazi senza tempo nella pulsante matericità di Brunella Rossi”
…E’ la sabbia, però, l’elemento che, più di tutti gli altri, le consente di meglio ottenere gli effetti desiderati e, quindi, l’impiego di altri materiali col tempo è diventato molto più raro. Inizialmente la gamma di sabbie a sua disposizione era limitata e, frequentemente, doveva intervenire cromaticamente su di esse. Ora, invece, dispone di una vastissima scelta. Se le procura da ogni angolo della terra e hanno i colori “naturali” più diversi e le più svariate “calibrature”. Esse hanno, praticamente, sostituito i colori dei “tubetti” e le sue composizioni, che sono, in fondo, delle liriche dedicate alla grande Madre Terra, vengono eseguite solo con ciò che la Terra stessa le dona.
…Anche se apparentemente informali, le sue opere sono, soprattutto, la materializzazione di “realtà sognate”. Ricreano visioni reali, ma dimenticate, di spazi senza tempo affioranti da ancestrali memorie, e richiamate dal profondo attraverso il contatto fisico con la “materia”. Una “materia” tutt’altro che inerte, ma viva e pulsante, che entra in simbiosi con l’artista, si insinua nella sua mente, appaga il suo spirito, governa il suo cuore e guida la sua mano.
Ruggero Valentini
“Quella linea netta e pura e blu”
…E’ nata a Genova, anche se vive da dieci anni a Milano i suoi occhi non smettono di cercare la linea netta e pura e blu che fa da confine al vedere il mare. Brunella è metodica,volutamente lenta nella realizzazione, precisa fino alla pignoleria, e scarta senza indulgenza ciò che non la soddisfa. Possiede uno stile personalissimo, chi ha osservato qualche suo quadro saprà riconoscere gli altri ovunque si trovino, a me è capitato…
Giovanni Chiara
Da “Il Secolo XIX”
…Nel corso degli anni ha voluto sperimentare altre tecniche - dall’acrilico al collage - per approdare a forme nuove e completamente diverse da quelle tradizionali. Oggi, infatti, Brunella realizza le sue opere impiegando prevalentemente sabbie naturali che provengono da ogni parte del mondo, una “materia” suggestiva alla quale aggiunge altri elementi poveri, come la carta, la stoffa, e le scaglie di metallo. …Aderendo al progetto “Astronauti nel 2000″, ha realizzato due quadri, uno dei quali sarà consegnato al comandante della stazione spaziale Mir Valeri Korzun quando, nei prossimi mesi, l’astronauta russo farà visita al nostro Paese.
Da “Primapagina”
…Da qui la felice scelta di un processo compositivo basato essenzialmente sulla “sabbia” come a conferire al tema pensato e realizzato tutta la centralità di una pittorica informale e libera.
Se parlare allora d’astrattismo è d’uopo, similmente va detto come esso nasca da un’esigenza interiore, per divenire nel tempo il pregio d’un cammino esperienziale via via maturatosi negli anni sino a essere oggi il biglietto da visita di una autrice classica e moderna.
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