OFELIA LACHNER
Luglio 24, 2008
Figlia d’arte: Suo padre Zelig, immigrato in Argentina dalla Polonia (poi Austria e ora Russia), disegnatore, pittore ,noto decoratore d’interni , si dedicò con preferenza ad affrescare le cappelle private delle stupende ville Liberty dei quartieri alti di Buenos Aires negli anni 1930 al 1945. Ofelia si formò con il fratello Simon della scuola di disegno pubblicitario di Jorge Amado , sempre a Buenos Aires. Sposata giovanissima ,appena ventenne già madre di due figli, si vede coinvolta con il marito nelle vicende politiche che stravolgono il loro paese dopo il colpo di stato di 1955 con la successiva altalena di democrazia- colpi di stato, fino al 1980, anno in cui l’ultima feroce dittatura militare li costringe ad emigrare in Europa definitivamente. L’Italia e la Toscana sono il traguardo di più di 30.000 km di percorsi dal porto di arrivo, Napoli e poi Roma, Milano, la Svizzera, Austria, Germania,Olanda, Francia, Spagna . Nonostante tutto Ofe (cosi Ofelia Lachner firma le sue opere) non ha mai abbandonato il disegno e la pittura : dai ritratti ai nudi in carboncino e acquarello, agli interni geometrici e caldi, abitati dalle giovani creature che li popolano sparpagliate qua e la nelle poltrone, per terra, guardando dalle finestre avvolti nella bruma dei sogni e poi le luminose strade di quartiere con le stesse giovani figure in fuga inseguite dalle famose Ford giallo-verdi dei paramilitari. Di queste opere si e salvato solo un olio che raffigura un sogno ricorrente: la figura notturna che fugge attraverso il “ponte” che attraversa i corridoi delle case vicine, per terra le ombre dei caschi militari e fucili sotto il cielo rosso e lunare di una portentosa sera tutta “portenia”.Viareggio sarà la seconda patria, una scelta che diventerà nido e rifugio, luogo d’incontro, di lavoro e di conoscenza con la Associazione di Artisti versiliesi, dieci anni di impegni compartiti con Renato Santini, Luisa Cellai, Vasco Giannini, e tanti altri e donde prende contatto con il mondo delle Gallerie d’Arte ed i critici specializzati. Ed è il Prof. Tommaso Paloscia, già noto e prestigioso critico d’arte, che dalla sua città,Firenze, la incoraggia ad uscire dall’anonimato europeo presentando il suo catalogo nel 1991 . Poi nella Galleria Aspern di Vienna per primo e sopra tutto dalle mani della Galleria Vallardi La Spezia) di Euro Cappellini, già membro direttivo dell’ Associazione Nazionale di Gallerie d’Arte Moderna, il percorso di mostre in tutta Italia, da Viareggio a La Spezia, da Torino a Venezia, dall’ Olanda alla Spagna e poi l’agognato ritorno a Buenos Aires nella Galleria di Susana Negri e Sara Garcia Uriburu nel 99 e la grande mostra antologica a Pietrasanta nel 2004.
“Neo impressionista metafisica” l’azzeccata definizione che gli esperti hanno dato alla sua pittura appassionata, a suoi paesaggi urbani confusi di una luce che non smette di stupire e le sagome intrise di domande delle figure che li popolano, i cieli e gli alberi che parlano di una città che diventa nella pittura di Ofelia, tutte le città dell’essere umano.Mostre a livello europeo, prima con la Galleria Aspern di Vienna poi sotto la programmazione della Galleria Vallardi
EVENTI di rilievo
- 1996 - 1999 - VIENNA
- 1999 - VIAREGGIO (foto Prof. Paloscia e Cicutto)Catalogo presentato da Maria Kodama, Fondazione Internazionale Jorge L.Borges e Prof.Tommaso Paloscia -Firenze
- 1998 - TORINO
- 1999 – BUENOS AIRES (foto Galleria Sara Garcia Uriburu,Susana Negri, critico Bs.Aires Herald)
- 2000 - VENEZIA – Illustrazione testo Prof-Leonello Puppi
–Univ.Ca’Foscari
- Dal 1997 Euro Cappellini, Galleria Vallardi , La Spezia., Assoc.Nazionale Gallerie Arte Moderna Con un percorso che comprende le mostre a Vienna, Amsterdam, Barcelona.
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